Anzitutto un
po' di chiarezza.
Il termine menopausa è generalmente utilizzato per indicare quel
periodo che coincide con la permanente cessazione delle mestruazioni,
conseguente all'esaurirsi della normale attività dei follicoli (strutture
contenenti la cellula uovo) nelle o v a i e femminili. Il termine più
adeguato per indicare la fase di definitivo esaurimento dell'attività
follico l a re ovarica (legata ai cicli mestruali) è quello di
postmenopausa, condizione fisiologica molto importante visto che occupa
circa un terzo della vita in una donna. Essa segue la fase di climaterio o
perimenopausa che si riferisce a quel periodo, della durata variabile da
alcuni mesi ad anni, caratterizzato da notevole instabilità della qualità
e quantità dei cicli mestruali, durante il quale iniziano a manifestarsi i
vari disturbi tipici di questa fase della vita della donna.
Quando?
L'età media in cui si verifica la menopausa è di 50,7 anni, ma tale età
può essere diversa da donna a donna: nella stragrande maggioranza dei casi
tuttavia la menopausa avviene tra il 45° e il 55° anno di età. Il fumo è
un fattore in grado di abbassare l'età di insorgenza della menopausa; la
percentuale di donne in menopausa è più elevata tra le fumatrici e l'età
media di insorgenza per queste donne scende a 47,8 anni. L'OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanità) indica che l'aspettativa globale
media di vita sulla terra era di 55 anni nel 1974, sarà di 63 anni nel 2000
e di almeno 70 anni nel 2025. In quell'anno circa il 20% della popolazione
mondiale avrà più di 65 anni. Perciò le conseguenze a lungo termine della
mancanza di estrogeni in una popolazione femminile che sta invecchiando
sempre più saranno una sfida per la medicina a livello mondiale. Menopausa:
tra normalità e rischio Sebbene la menopausa vada considerata come una
condizione fisiologica (normale) piuttosto che come una malattia a sé
stante, è evidente che le modificazioni ormonali che caratterizzano il
periodo post-meno-pausale determinano una serie di problemi clinici di
grande rilevanza, quali l'osteoporosi e le malattie cardiovascolari su base
arterosclerotica. Nella donna oltre i 51 anni il rischio di eventi
cardiovascolari, rispetto al periodo pre-menopausale, si impenna
bruscamente; questo differisce all'uomo dove l'aumento del numero di eventi
ha una progressione costante con l'età, a riprova del ruolo di importante
fattore predisponente svolto dalla menopausa. Una analoga impennata,
caratteristica nella post-menopausa, riguarda alcuni dei fattori di rischio
cardiovascolari come la pressione arteriosa elevata, i livelli aumentati di
colesterolo e dei trigliceridi nel sangue, il sovrappeso e l'iperglicemia.
Non è solo la fine del ciclo. Gli ormoni sessuali, e principalmente gli
estrogeni, oltre a re g o l a re il ciclo mestruale intervengono a diversi
livelli sull'organismo della donna; influenzano gli organi sessuali, la
psiche, il cervello, perfino la pelle e le mucose: ecco perché, durante il
climaterio, possono comparire una serie di disturbi che interessano
differenti parti del corpo. La prima cosa da considerare parlando di
"menopausa" è che ogni donna ha la sua: i disturbi e le
sensazioni saranno differenti per ognuna. Ci sarà chi non si accorgerà
nemmeno dei cambiamenti che si stanno verificando, mentre qualcuna
avrà disturbi più o meno fastidiosi che però potranno essere eliminati o
attenuati. Molto importante sarà, in questa fase della vita, il dialogo con
lo specialista, per definire gli accorgimenti e le eventuali terapie da
seguire per vivere al meglio una fase della vita in cui c'è ancora molto da
vivere e da scoprire.
Frequenza dei principali disturbi
in climaterio :
Aumento di peso 60%
Vampate di
calore 55%
Affaticabilità
43%
Nervosismo
41%
Sudorazione
profusa 39%
Emicrania
38%
Insonnia
32%
Depressione
30%
Le vampate di calore.
Le vampate di calore rappresentano il disturbo più classico della
menopausa: colpiscono circa l'80% delle donne, perdurano in media per un
paio d'anni, ma nel 25% dei casi possono persistere per più di 5 anni. Le
vampate di calore o vampate vasomotorie si manifestano con una sensazione di
calore intenso che percorre tutto il corpo come un'onda, dura da 30 secondi
a 2 minuti e termina solitamente con sudori freddi. Sono localizzate di
preferenza al volto, al collo, alla regione dello sterno. La frequenza può
essere fino a 15-20 per giorno. Le vampate possono comparire più volte
durante il giorno e anche di notte, disturbando il sonno e provocando quindi
insonnia. A volte, insieme alle vampate, possono comparire delle
palpitazioni, legate a un aumento temporaneo della frequenza dei battiti
cardiaci . Le vampate di calore non sono un fenomeno preoccupante, ma
possono essere molto fastidiose e procurare un senso di irritazione in chi
le subisce. Soprattutto quando anche il sonno è disturbato, possono causare
stanchezza e nervosismo, associati talvolta ad un peggioramento della
qualità di vita con disagio socio-professionale. In alcune donne le
alterazioni della funzione dei vasi sanguigni alla base delle vampate di
calore possono anche causare emicrania che può anche comparire in
menopausa, senza che la donna ne abbia mai sofferto in passato.
I
problemi vaginali e urinari.
Gli
estrogeni, durante la vita fertile, "proteggono" i tessuti
dell'apparato genitale e urinario: quando questa protezione viene a mancare
ecco che compaiono i primi disturbi, che possono interessare sia l'apparato
genitale che quello urinario. A livello dell'apparato genitale possono
comparire bruciore e prurito e possono essere più frequenti le infezioni
vaginali. Anche i rapporti sessuali possono diventare più difficili: la
riduzione delle secrezioni vaginali, con scarsa lubrificazione locale e
secchezza, può rendere doloroso il rapporto con il proprio partner. A
livello urinario, possono comparire bruciori e cistiti; con aumento dello
stimolo a urinare. Alcune donne in menopausa soffrono di "incontinenza
da sforzo": in particolari situazioni (colpi di tosse, starnuti, sforzi
fisici) si manifestano perdite involontarie di urina. Questo disturbo è
legato a un indebolimento dei tessuti dell'uretra, cioè del condotto che
trasporta l'urina dalla vescica all'esterno .
Le
variazioni di umore.
La carenza
di estrogeni fornisce le basi biochimiche ad un possibile sviluppo di
depressione in post-meno-pausa, probabilmente facilitata dalla ridotta
produzione di serotonina (una sostanza che nel cervello contribuisce a
mantenere elevato il tono dell'umore) che si osserva in questo periodo della
vita della donna. Anche ansia, sbalzi d'umore, tensione nervosa, facilità
al pianto possono essere molto comuni in questo periodo e sono legati
anch'essi alla riduzione dei livelli ormonali che si sta verificando
nell'organismo. A questo poi si possono aggiungere anche situazioni
psicologicamente "difficili" in famiglia e sul lavoro: i figli se
ne vanno, si possono creare incomprensioni con il partner, legate anche alla
nuova fase di vita, il lavoro può diventare più pesante. È importante
sapere che la situazione di malessere che si è creata è legata alla
menopausa e che ci sono molte alternative per superarla in breve tempo.
I
problemi veri all'inizio non danno disturbi.
Osteoporosi
e malattie cardiovascolari (malattie del cuore e delle arterie) sono i veri
problemi legati alla carenza ormonale: poiché all'inizio normalmente non
danno sintomi, non vengono prese in considerazione con la dovuta attenzione.
Il calo ormonale che si verifica con la menopausa influisce negativamente
sulla quantità di calcio che si fissa nelle ossa, che riducendosi, crea uno
squilibrio nella massa dell'osso che perde la sua compattezza: si possono
così verificare deformazioni delle strutture ossee e fratture. Il problema
delle malattie cardiovascolari è invece legato a una protezione che viene a
mancare: gli estrogeni, infatti, durante la vita fertile proteggono la donna
dal rischio di soffrire di queste malattie. Con la carenza di estrogeni che
si verifica in menopausa non c'è più questa protezione e perciò aumenta
il rischio di ammalarsi di infarto, di ictus e di disturbi legati alla
cattiva circolazione negli arti inferiori. Proprio per questi due problemi
"nascosti", anche in assenza di disturbi veri e propri, è
comunque importante dopo i cinquant'anni di età andare dallo specialista
per pianificare insieme a lui i controlli necessari a prevenire queste
malattie.
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